BOTTO GIUSEPPE AMPLIA LE PROCEDURE DI SOSTENIBILITA’

Il marchio biellese di tessuti attivo sul mercato da oltre 140 anni Botto Giuseppe, con la collezione AI 2018-19 amplia il tema di una sostenibilità complessa e coerente in tutte le fasi della filiera.

Silvio Botto Poala, AD di Botto Giuseppe, è convinto che la strada della sostenibilità sia anche sinonimo del nuovo lusso: “Da molti anni si parla della salvaguardia del pianeta e della tutela delle persone, e a noi oggi più che mai appare semplicemente doveroso applicare questi concetti anche alla moda, per trasformarla in un settore che si sviluppi intorno a solidi principi di moda ecosostenibile e di moda etica”, afferma in un comunicato. 
“Su questo punto l’Italia, con le sue rigorosi leggi sull’ambiente e sul lavoro, ha già un notevole vantaggio rispetto ad altre aree di produzione in via di sviluppo e a più basso costo di produzione, dove le condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti i dipendenti sono pessime e la salvaguardia dell’ambiente è semplicemente ignorata. La moda sostenibile che noi perseguiamo vuole arrivare ad instaurare un rapporto armonioso sia con l’ambiente che con le persone, in un sistema di piena ed assoluta trasparenza”.

La nuova fibra naturale prodotta dall'azienda piemontese – Botto Giuseppe.

A livello di prodotto, alle tipologie come ‘Slowool’ (lana superfine), ‘Fairwool’ (lana superfine/cashmere) e ‘Fair’ (cashmere) si aggiunge una nuova lana mulesing free di provenienza neozelandese chiamata ‘Aroha’. Tale categoria di filati è lavorata nello stabilimento di Tarcento in Friuli, che utilizza solo energie sostenibili: idroelettrica prodotta dalla diga, e solare, tramite le vaste superfici di pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’azienda.

“Il fatturato consolidato del 2016 è circa 56 milioni di euro ed è in linea con il fatturato del 2015. Nei primi mesi del 2017, la percentuale di crescita verso l’export è cresciuta del 20% verso Stati Uniti e Far East, in stati come Corea, Cina e Giappone, mentre in Italia si risente di una riduzione negli acquisti e l’Europa rimane un po’ statica”, precisa a livello di dati economici l’AD Botto Poala. “Gli USA si confermano il primo mercato estero per la Botto Giuseppe, con un’incidenza del 10% sul fatturato totale”.

A proposito delle ingenti risorse economiche e umane investite nell’ultimo decennio dalla Botto Giuseppe e Figli SpA per sviluppare progetti legati alla sostenibilità ambientale, l’azienda fa sapere che nello stabilimento produttivo di Valle Mosso (BI) le procedure recentemente adottate hanno permesso di risparmiare circa 2.000.000 di kWh/anno, pari a circa 885 t/anno di CO2, circa 300.000 mc di metano/anno, pari a circa 600 t/anno di CO2, e che nel 2012 è stata installata una microturbina da 22 kW che produce circa 90.000 kWh/anno in stabilimento, con un risparmio di CO2 di circa 38 t/anno.

Inoltre, è stato raggiunto il 21% circa di riduzione delle emissioni, in linea con le attuali direttive europee, e con l’acquisto a breve di nuove macchine ed impianti si arriverà a consumi specifici inferiori del 30%.

Nello stabilimento totalmente autosufficiente di Tarcento (UD), invece, la centrale idroelettrica produce circa 8.000.000 di kWh, pari a circa 3.376 t/anno di CO2 risparmiata. I pannelli fotovoltaici installati sul tetto producono circa 230.000 kWh/anno, pari a circa 97 t/anno di CO2 risparmiata, e circa 3.500.000 kWh vengono utilizzati dallo stabilimento per il proprio fabbisogno, il resto viene immesso in rete.

Botto Giuseppe

Nell’ultimo decennio sono stati effettuati interventi di efficienza energetica che hanno portato a un risparmio di 1.000.000 di kWh, pari a circa 420 t/anno di CO2. La sostituzione con una caldaia a condensazione prevede un risparmio di metano di circa 60.000 mc/anno, pari a circa 120 T/anno di CO2. Gli ulteriori investimenti di potenziamento della centrale idroelettrica con una turbina che recupera l’acqua scaricata farà produrre alla centrale circa 1.700.000 kWh/anno, pari a circa 720 t/anno di CO2 risparmiata. La centrale ad olio vegetale di recente installazione produce circa 7.000.000 di kWh/anno e viene totalmente immessa in rete. Il risparmio di CO2 immessa in ambiente è di circa 3000 t/anno.

Botto Giuseppe utilizza energia elettrica derivante al 70% da fonti rinnovabili mirando nei prossimi anni al 100% del fabbisogno elettrico, con importanti investimenti idroelettrici e di cogenerazione.

Le lane mulesing free, le tecniche di rotazione dei paddock per evitare l’impoverimento del terreno, l’utilizzo di fontane di acqua fresca nelle aree di allevamento e di pascolo, la produzione dei filati con energie rinnovabili e sostenibili nello stabilimento di Tarcento, la tintura con coloranti selezionati: tutti i processi sono certificati con test rigorosi dalla società americana Cradle to Cradle, conclude la nota ufficiale dell’azienda piemontese.

 

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